top of page
strisciablog.jpg

Per guardare la vita dall'alto

e vedere il mondo con gli occhi di Dio

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO

leggi | rifletti | prega | agisci

VUOI RICEVERE IL COMMENTO ALLA PAROLA DEL GIORNO SU WHATSAPP?

icona-whatsapp-300x300.png
civetta_edited.png
Se vuoi ricevere il post quotidiano della Parola del giorno su WhatsApp, compila questo modulo. Ti inseriremo nella bacheca "La Parola del giorno" da cui potrai scaricare il link.

Il tuo modulo è stato inviato!

Cerca
Immagine del redattoreComunità dell'Eremo

“Un fuoco e un battesimo”


Dal Vangelo secondo Luca

Lc 12,49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

 

"Pensate che sia apparso a portare pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione."

In bocca a Gesù queste parole sembrano proprio una caduta stile, una di quelle cose che non ti aspetti dal “Principe della pace” (Is 9,5). Non solo: come la mettiamo, poi, con quanto dirà più tardi ai discepoli: "vi lascio la mia pace, vi dono la mia pace" (Gv 14,27)?

Bisogna fare chiarezza.


Siamo onesti: a volte nelle nostre case c'è una pace che puzza di compromesso e galleggia nel calcolo: sta lì al chiuso, imbrigliata nel mutismo di dialoghi spezzati e questioni irrisolte che rendono l'aria viziata e il clima pesante. Sembra che lì la fede vada continuamente in apnea, soffocata dall'anidride carbonica che fuoriesce dalla nostra incoerenza.

Più realisticamente, questa sorta di pace artificiale è una rassegnata tattica di sopravvivenza perché serve solo a smorzare i dissidi, ma non a sradicare le ostilità che s'annidano in cuore. A fatica si tengono in piedi i rapporti, giocando al ribasso senza grandi speranze, fisicamente ancora vicini, ma ormai distanti anni luce l'uno dall'altro.


Cos’è che manca? Non possiamo generalizzare, e semplificare è sempre riduttivo. Dico solo che, se in una famiglia qualcuno vive lontano da Dio e non cerca ciò che Lui vuole, prima o poi si creano sacche di incompatibilità che dividono e si rischia di convivere da estranei sotto lo stesso tetto. A quel punto la pace è ridotta a facciata e fredda apparenza. O perlomeno è solo un semplice andare d’accordo, ben lontano dallo spendersi insieme per gli stessi ideali.


È questa la pace contraffatta a cui si riferisce Gesù nel Vangelo. E questa situazione – ormai è chiaro, ma lo ribadisco! – ristagna se Lui non è tra noi e se la Sua Parola non è la leva che rilancia ogni giorno i nostri rapporti.


Che fare, dunque, che dire, che pensare?

Quando le cose si mettono così, bisogna lasciarsi raggiungere e purificare dal fuoco, anche scottandosi: ci sono divisioni inevitabili e ben vengano perché mettono a nudo la fragile consistenza di certe relazioni anoressiche nate da affetti malnutriti di fede, lì dove Gesù non sta al centro. Questo fuoco è la Parola del Vangelo, è lo Spirito Santo che piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido e drizza ciò che è sviato.

Sì, la pace viene dal fuoco!


E con la terapia del fuoco, un battesimo, qui inteso innanzi tutto come immersione profonda nella morte di Gesù, assumendone totalmente il dolore e la speranza, perché ciò che fa scendere in basso sarà anche ciò che ci innalzerà nella gloria!

Un fuoco e un battesimo: questo oggi chiediamo al Signore.

196 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


bottom of page