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"La Glikophilousa"
Laboratorio di Spiritualità e Tecnica dell'Icona

UN CENOBIO D'ARTE E DI FEDE

Il Laboratorio di Spiritualità e Tecnica dell’Icona “La Glikophilousa” è un cenobio d’arte e di fede che s’ispira alla memoria culturale e  religiosa della Calabria bizantina. Fondato nel 2006 dalla Comunità del Piccolo Eremo delle Querce, il Laboratorio coniuga la fedeltà alla Tradizione e la creatività autentica a servizio della Divina Bellezza.

A tal scopo, approfondendo le fonti dell’iconografia cristiana, il Laboratorio attinge fedelmente all’esperienza degli antichi iconografi che hanno sviluppato una tecnica  raffinatissima, pregna di valore simbolico, testimoniando il legame indissolubile tra la scrittura di icone e l’antica pratica della preghiera del cuore.

Il lavoro d’arte delle iconografe e la formazione degli allievi sono puntellati dalla consapevolezza che, per poter scrivere icone, non basta acquisire una tecnica ed essere artisti di talento, bisogna camminare «al seguito della bellezza di Cristo», lasciarsi ispirare dalla fede e addentrarsi nello spirito della Chiesa, coltivando un’intensa vita spirituale: «non c’è nulla di più bello, infatti, di una persona che nell’oscurità misteriosa dell’attività interiore, riempitasi di luce, rivela in sé l’immagine di Dio splendente come una perla preziosa» (Pavel Florenskij).

UN LABORATORIO PER 'SCRIVERE' ICONE

Sciogliamo sulla tavolozza del cuore la terra colorata della nostra umanità, attratti dalla divina bellezza del Volto inesauribile che ci eleva «verso l’infinito attraverso ascensioni sempre più alte» (san Gregorio di Nissa).

Bellezza, sobrietà, ascesi e preghiera sono i colori primari delle nostre icone. Con questo stile, cerchiamo i segni della presenza di Dio nell’arte e nella vita, e scriviamo su tavole-altare luminose visioni traboccanti di luce. 

Mostre del Laboratorio di Spiritualità e Tecnica dell'Icona "La Glikophilousa"

UNA VOCAZIONE E UNA MISSIONE

La scrittura e la contemplazione dell’icona sono una via, semplice ed austera,  per cercare Dio, stare con Lui  ed annunciarlo agli altri. «Agli occhi dell’anima  - diceva s. Gregorio Magno - viene offerto uno specchio, la Scrittura, affinché vi contempliamo il nostro volto interiore. In essa conosciamo le nostre deformazioni e la nostra bellezza».

Ora, poiché l’icona e la Parola s’illuminano a vicenda, noi crediamo che, attraverso l’icona, il Vangelo s’imprima più profondamente nella memoria del cuore e fruttifichi in novità di vita.

Attraverso l’icona, ascolti e vedi la Parola, sebbene tu sia consapevole che «Dio è l’eternamente cercato» e che «Egli resta nascosto nella sua stessa epifania» (san Massimo il Confessore).

L’icona dischiude, per grazia, una feritoia di luce che t’introduce con tenerezza nella misericordia di Dio. Nel cuore dell’esistenza, tra i colori, celebri una liturgia cosmica che diventa annuncio del regno dei cieli. Finalmente, poiché la condiscendenza di Dio si è fatta carne in Cristo, noi, dinanzi alla Sua Icona, possiamo fissare con gli occhi la bellezza dell’Amato. Lui, Bellezza increata. Noi, bellezza redenta.

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