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Immagine del redattoreComunità dell'Eremo

"Se un giorno la Vita ti mette alle strette"

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 9,18-22


Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».

Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».

Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

 

"Un giorno" - comincia così oggi il Vangelo.

C'è un giorno destinato a segnarti per sempre, in cui intuisci, magari non subito né chiaramente, che niente sarà più come prima.

In quel 'giorno' la vita ti mette alle strette perché ti pone dinanzi a un punto di svolta. Possono capitare tante cose in quel giorno, e per ognuno di noi lo scenario sarà diverso. Tutti però ci troveremo al bivio della nostra storia e saremo interpellati: "Ma voi, chi dite che io sia?". E non sarà certo un sondaggio d'opinione.

La tua risposta sulla Sua identità sarà come una firma in bianco sul tuo futuro perché dovrai scegliere, senza poter contare su anteprime rassicuranti, a chi affidare per sempre il tuo cuore e a chi consegnare la tua vita condividendo il suo stesso cammino.


"Chi sono io per te?" - ti chiederà il Signore. Ma niente paura. Qui viene il bello, se solo riesci a ‘posizionarti’ in modo adeguato. Fatti trovare, come suggerisce oggi il Vangelo, "in un luogo solitario a pregare" e circóndati di amici che abbiano a cuore la tua stessa domanda.

La risposta arriverà e tu avrai una vita piena, sebbene questo comporti la fatica dell’esodo - uscita obbligata e liberante! - dalle tue vecchie schiavitù.


Allora "Chi sono io per te?" - non sarà più una domanda scomoda e invadente, ma il pungolo salutare che ti butterà giù dal letto ogni mattina con il desiderio, via via più consapevole e forte, di amare e servire.

A quel punto – ed ecco che vuol dire “risorti con Cristo”! - non porterai più sulle spalle una croce subìta e un avverso destino, ma sposerai la speranza che germoglia lì dove cade e muore un chicco di grano. Quel seme, che il mondo percepisce come ‘sprecato’, diventerà pane e sazierà molti. Per una vita che varrà la pena di vivere!

Ho parlato al futuro.

Ma è “oggi” che tutto questo può accadere, se lo vuoi, nel luogo solitario del cuore.

Facendo spazio a Dio.



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