Nel silenzio liturgico del Sabato santo non c'è un Vangelo da proclamare, ma un'attesa da vivere accanto alla Madre.
Se il venerdì santo è l’ora di Gesù, che muore sull’altare della croce immolandosi per la nostra salvezza, il sabato santo è l’ora di Maria, la Madre: madre di Gesù e ora, nel Figlio che dalla croce l’ha donata a noi, anche madre nostra. Sì, noi siamo i figli del suo dolore e Lei è per tutti noi la Madre della nostra fede, che ci sostiene con la sua ferma speranza.
Tutta la Chiesa oggi, in silenzio, si stringe attorno a Lei, si raccoglie nel suo cuore e sta in attesa, custodendo la certezza che tutto si compirà nel giorno desiderato della risurrezione del Signore.
Vegliamo dunque con Maria presso la tomba di Gesù, credendo e sperando. Viviamo l’ora della Madre e la nostra ora nella fiducia di uscire con Cristo dai nostri sepolcri e rinascere a vita nuova, nello Spirito. Dal grembo fecondo dell’Addolorata, Madre della Chiesa, nascerà una nuova umanità e noi saremo voce, braccia e cuore di Colui che ci ha amati "fino alla fine".
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