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Immagine del redattoreComunità dell'Eremo

In cerca d’acqua


Dal Vangelo secondo Luca

Lc 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

 

Perdonate, ma oggi bisogna rileggere un intero versetto, traducendolo più fedelmente dall’originale greco. E suona pressappoco così: “La messe è molta ma sono pochi quelli che vi lavorano: pregate il Signore perché mandi chi lavora”.

Cogliete la sfumatura di senso? Non è vero che gli operai sono pochi e c’è tanto lavoro da fare. Gli operai ci sono, ma sono pochi quelli che vogliono davvero lavorare. Ecco “il risultato statistico” che Gesù mette a fuoco con i discepoli mentre dà loro indicazioni di metodo e di stile prima di inviarli a due a due, davanti a sé.

Ora, l’abbondanza della messe è cosa buona. Oggi diremmo: “C’è una grande sete di Dio, un bisogno forte di senso”. Si va in cerca d’acqua che disseti davvero e la si trova pure, attraverso i ‘pochi’ operai che indicano la via della sorgente. Tuttavia qui, alla sorgente, capita qualcosa di strano: si beve, si beve, si beve...


Ma quand’è che porti agli altri quest’acqua? Perché non ti muovi? Sembra quasi che quest’acqua che bevi non ti disseti per sempre. Eppure Gesù aveva spiegato bene alla samaritana il dinamismo della sua acqua: “chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna" (Gv 4,14).


Ecco: quand’è che cominci a lasciarla zampillare? Va’ e annuncia, non restare a guardare! La messe aspetta te. Non bisogna essere “tecnici specializzati” per diventare operai nel regno di Dio. Lì dove sei, con gli strumenti che hai, tra la gente che ‘sfiori’ – quella è la messe! -, lì puoi essere un buon operaio. La fede, tua e degli altri, cresce infatti tra la polvere della strada che percorri ogni giorno e matura cuore a cuore con la gente: entra in casa, una qualunque, fai famiglia e porta la pace.


Cos’è che ti blocca?

  • La paura dei lupi?

  • Il dover fare a meno di borsa, sandali e sacca?

  • Ti sembra forse di andare allo sbaraglio, non credi che “queste cose ti saranno date in aggiunta” (Lc 12,31)?

  • O forse preferisci ‘degustare’ una fede tranquilla e senza impegno?

  • O, ancor peggio, rifiuti proprio quest’assunzione fatta da Dio e tieni in serbo per te una tanica d’acqua da tirar fuori quando non sai più a che santo votarti?

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