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Immagine del redattoreComunità dell'Eremo

I facili entusiasmi non portano molto lontano



Dal Vangelo secondo Luca

Lc 9,43b-45


In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

 

Tutti ammirano Gesù e tutte le cose che fa destano grande meraviglia, notifica oggi il Vangelo.

Sembra stare sulla cresta dell’onda, intorno a un coro da stadio che già intona per lui il canto dell’osanna. Comprensibile, se pensiamo ai tanti miracoli compiuti o, come preferiscono dire gli evangelisti, “i segni”. Ma Gesù non esulta, anzi pensa a ben altro.

Col cuore avanza già verso Gerusalemme ed è come ‘assillato’ dalla necessità di metterci in guardia. Ci sta dicendo: “bada che i facili entusiasmi non portano lontano!”.

In effetti, la fede non ha gambe se viviamo il nostro rapporto con Dio come una sorta di distensione sognante in un centro benessere. Non ha maturità se si riduce a un appiglio quasi infantile per tacitare le nostre paure. Ed è solo una farsa se s’accontenta di tradizioni e folklore rinfocolati dall’immobilità stagnante del “si è sempre fatto così”.


Ecco allora che, a scanso di equivoci, Gesù apre bocca e precisa le cose – è la seconda volta che lo fa! - e annuncia esplicitamente la sua passione e morte. Lo ribadisce con forza, scuotendo le nostre coscienze: “Mettetevi bene in mente queste parole”. Non è un invito suadente, ma un imperativo. Meglio, una necessità della fede: accogliete lo scandalo della croce, state dentro il mistero da “credenti”, nella logica dell’impotenza che vince e della sofferenza che salva.

Oggi tocca a noi “capire queste parole” e coglierne il senso nelle ferite aperte della nostra vita.

Non possiamo restare impietriti, sopraffatti e muti come i discepoli.

“Questo argomento” – la sua e la nostra passione - è da affrontare.

Non aver timore di “interrogare” il Crocifisso!


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