top of page
strisciablog.jpg

Per guardare la vita dall'alto

e vedere il mondo con gli occhi di Dio

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO

leggi | rifletti | prega | agisci

VUOI RICEVERE IL COMMENTO ALLA PAROLA DEL GIORNO SU WHATSAPP?

icona-whatsapp-300x300.png
civetta_edited.png
Se vuoi ricevere il post quotidiano della Parola del giorno su WhatsApp, compila questo modulo. Ti inseriremo nella bacheca "La Parola del giorno" da cui potrai scaricare il link.

Il tuo modulo è stato inviato!

Cerca
Immagine del redattoreComunità dell'Eremo

Dio incoraggia e sostiene



Dal Vangelo secondo Marco

Mc 16,9-15

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.

Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

 

Mi sembra corretto dirvi subito che questo brano non è stato scritto dall’evangelista Marco, ma è stato aggiunto più tardi perché qualcuno ha ritenuto che questo vangelo si concludesse in modo un po’ brusco, con Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome che fuggono dal sepolcro piene di terrore e disorientamento e giunte a casa, per timore, non dicono niente a nessuno del giovane che avevano visto nel sepolcro e che aveva annunciato loro la risurrezione di Gesù.


Chi ha scritto questi ultimi versetti – badate bene, canonici, ossia ritenuti ispirati da Dio come il resto del vangelo! - ha fatto una sintesi dei resoconti degli altri evangelisti, ma con dettagli singolari: per ben due volte si ribadisce che “quanti erano stati con Gesù”, ossia i discepoli, “non credettero”. Non credettero che era vivo ed era stato visto da Maria di Màgdala e non credettero ai due discepoli diretti verso la campagna, a cui Gesù era apparso sotto altro aspetto. La nota sulla loro incredulità è così marcata che quando Gesù alla fine appare loro mentre erano a tavola “li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore”.

Ora, il redattore di questi versetti, apparentemente, non ha smorzato poi di tanto i toni bruschi con cui Marco aveva concluso il suo vangelo. Voleva metterci una pezza, ma pare abbia fatto uno strappo più grande continuando a denunciare l’incredulità dei discepoli del Signore. Prima il terrore, ora la mancanza di fede: che finale!


Cos’è allora che ha reso preziosi questi versetti finali?

È proprio l’ultimo versetto, quando Gesù, nonostante l’incredulità dei suoi, dice loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Questo è straordinario perché ci dice che il Signore, anche se siamo increduli e duri di cuore, continua a fidarsi di noi, crede in noi e sempre ripone speranza in noi.

Non c’è incredulità che lo dissuada dal darci fiducia. Certo, ci sta amorevolmente con il fiato sul collo per sollecitare una più autentica adesione a Lui, ma senza indugio mette nelle nostre mani il tesoro del suo progetto di salvezza.

Perché lo fa?

Semplicemente perché, come dice Papa Francesco, Dio “non vede i risultati che non hai ancora raggiunto, ma i frutti che potrai ancora portare; non tiene conto delle tue mancanze, ma incoraggia le tue possibilità; non si sofferma sul tuo passato, ma scommette con fiducia sul tuo futuro”.


269 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


bottom of page