top of page
strisciablog.jpg

Per guardare la vita dall'alto

e vedere il mondo con gli occhi di Dio

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO

leggi | rifletti | prega | agisci

VUOI RICEVERE IL COMMENTO ALLA PAROLA DEL GIORNO SU WHATSAPP?

icona-whatsapp-300x300.png
civetta_edited.png
Se vuoi ricevere il post quotidiano della Parola del giorno su WhatsApp, compila questo modulo. Ti inseriremo nella bacheca "La Parola del giorno" da cui potrai scaricare il link.

Il tuo modulo è stato inviato!

Cerca
Immagine del redattoreComunità dell'Eremo

Cambiare prospettiva


Dal Vangelo secondo Marco

Mc 6,34-44

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».

E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull'erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro; e divise i due pesci fra tutti.

Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

 

Ieri nel Vangelo Gesù diceva: “Convertitevi”, sollecitandoci a volgere il cuore verso Dio, ritornare a Lui e cambiare mentalità. Oggi coi fatti c’invita a cambiare anche prospettiva.

C’è una necessità, una delle tante che affrontiamo ogni giorno. Qui è una folla digiuna che ha bisogno di pane e soprattutto un’umanità disorientata, come “pecore senza pastore”. Bisogna affrontare il problema, prenderlo di petto perché non si può rimanere indifferenti dinanzi a una necessità che è anche un diritto, quello di sfamarsi senza sacrificare la propria dignità mendicando.


Con un certo distacco emotivo i discepoli propongono una soluzione pragmatica: la gente si dia da fare e vada nei villaggi vicini dove altri potranno prendersi cura di loro. Ma Gesù non sembra condividere il loro parere: mai delegare ad altri ciò che il Signore chiede a te! Quindi: «Voi stessi date loro da mangiare».

Ai discepoli però sembra un’impresa impossibile e la loro risposta si sottomette al calcolo: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Sono come intrappolati nella sproporzione tra ciò che necessita e il poco che hanno, anzi e ciò che loro manca, e cercano perciò di far ragionare Gesù servendosi di una sorta di buon senso matematico. Quanto poco ancora hanno capito della Sua compassione e della logica di Dio!


A questo punto ecco l’invito di Gesù a cambiare prospettiva: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Bisogna cioè affrontare il bisogno non a partire da ciò che manca e da quanto si dovrebbe avere per far fronte all’emergenza, ma da ciò che si ha. E non importa se è poco o molto. Ciò che fa veramente la differenza è il trattenere per sé o il condividere. Se trattieni sfami solo te stesso, se condividi ci sarà sempre pane per tutti.

Cambiare prospettiva dunque è anche un atteggiamento di fiducia nel bene che si moltiplica sempre a partire dal condividere ciò che si ha.


Questa prospettiva capovolta esige distacco e generosità, ma non è un’impresa solitaria. Soprattutto non sei tu che devi fare miracoli. Quei pani vanno consegnati a Gesù. Lui farà il resto e la tua povertà nelle sue mani diventa benedizione per tutti, ritornando a te in sovrabbondanza per saziare la fame di molti. Questa è la logica di Dio.


Certo, tra la consegna e la distribuzione dei pani c’è un passaggio che può rivelarsi anche doloroso: lì spezzò, dice il testo. È lo spezzare nel sacrificio e nella spoliazione di sé. E c’è sempre di mezzo un dolore e una croce: il prezzo salato dell’amare fino alla fine per salvare gli altri e non se stessi.


Cambiare prospettiva, fare il primo passo, spezzarsi per gli altri e fidarsi di Dio che sempre benedice il poco o molto che offriamo è dunque ciò che oggi il Signore ci chiede per rendere possibile il moltiplicarsi delle sue benedizioni sulle necessità degli uomini.

Tu quanti pani hai?


245 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page