Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,27-28
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Lo avevano appena accusato di essere un 'figlio d’arte' di Beelzebul e di praticare esorcismi sugli indemoniati ricorrendo a trucchi diabolici. In giro si era ormai sparsa la voce: non fidatevi! Questo tizio getta fumo negli occhi della gente spacciandosi per uno che opera con il dito di Dio.
Ma ora – colpo di scena! - una donna tra la folla, ammirata dalle sue parole e dai segni che l’accompagnavano, a gran voce ne tesse le lodi, dicendo beato il grembo che lo aveva portato e il seno che lo aveva allattato.
È stato, è e sarà sempre così: quando fai qualcosa di buono c’è qualcuno che ti apprezza e qualcun altro che ti demolisce, c'è chi ti sostiene e c'è chi ti fa terra bruciata intorno. Dunque, tira dritto, resta saldo nelle cose in cui credi e non farti scoraggiare dai giudizi degli altri. Evita però di esaltarti: per grazia di Dio sei quello che sei, e la sua grazia in te non è stata vana, come dice san Paolo.
Gesù è uno che tira dritto: non cede alle lusinghe né ai facili entusiasmi delle folle. Con chi elogia la madre, proclamata 'beata' per averlo allattato, s’affretta a correggere il tiro, spostando l’attenzione su ciò che conta davvero: beato è chi ascolta e custodisce la parola di Dio.
Nel giudaismo era usanza corrente dire beata alla madre per esprimere la propria ammirazione per il figlio. Ecco: Gesù non raccoglie. Non sono certo i tanti complimenti a farlo gongolare. Sua madre beata lo è, ma per aver custodito, meditato nel cuore e creduto nel compimento di ciò che le era stato detto dal Signore, cercando di afferrarne il senso per dire e ridire ogni giorno il suo sì con consapevolezza matura e crescente.
Ed è proprio questa la beatitudine che Gesù ci prospetta, se ci lasciamo plasmare dalla Parola ascoltata. Che vuol dire far fare alla Parola un percorso ‘obbligato’: “dalle orecchie, al cuore e alle mani”, come dice Papa Francesco.
Se dunque ascolti, come ora stai facendo, non restare a braccia conserte: accolta la parola nel cuore, le tue mani si muovano e facciano opere buone!
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